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25 Jan 2014 by In comunicati stampa
La Galleria San Francesco, arte contemporanea, ha il piacere di presentare


” MYTHOS “

dipinti di Marco Petacchi

Inaugurazione: Sabato 1 febbraio 2014, ore 17.00. La mostra rimarrà aperta sino al 23 febbraio 2014.
Orario: tutti i pomeriggi dalle 16.00 alle 19.30, esclusi i Lunedì e i Giovedì.


Terza mostra del giovane artista reggiano proposta negli anni dalla Galleria San Francesco: dopo ” Dentro “, dedicata al corpo e alla mente umana, dopo ” Il buio “, dedicata agli incubi notturni, Marco Petacchi propone il MYTHOS, la favola e, come sempre, racconta una storia.
Ispirandosi a graffiti e affreschi preistorici, che l’artista vede, a suo dire, solo nel sogno, la serie di tele rappresenta figure di uomini e donne giovani immerse in un liquido verde acqua, che fa trasparire un fondo pittorico nero catrame: ad annunciare catastrofi distruttive o la lenta dissoluzione del tempo, o il passaggio brusco dal sogno all’incubo, dalla notte al giorno.
Così scrive del lavoro proposto lo stesso Marco Petacchi:
” La parola mito deriva dal greco MYTHOS che significa parola, racconto, STORIA…
Il mito non è altro che la parola a molti interrogativi degli uomini… il mito è dunque il discorso, la storia che si è narrata sull’  esistenza di esseri antropomorfi, spesso immortali e onnipotenti, che vissero avventure e compirono azioni fantastiche, interessandosi a ciò che avveniva tra i mortali e modificando il mondo con il loro intervento.
Queste tele raccontano di incontri che avvengono di notte, nel profondo del sogno; sono dipinti sui muri di antiche dimore, ora abbandonate e in rovina,disegni, graffi, incisioni testimoni di un passato lontano e non sempre decifrabile. Simulacri di vita ormai sbiadita e fuggita da stanze deserte, dove un tempo racconti e storie si intrecciavano quotidianamente, miti, presenze leggere e misteriose, che non lasciano traccia viva, ma solo segni e colore.
Per poter arrivare qui, nelle stanze vuote, l’unico percorso è il sogno, il lento perdersi nel mistero fantastico del buio.”

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